CADORE DOLOMITI MUSIC FESTIVAL, I RISULTATI PROMUOVONO IL PROGETTO INAUGURATO QUEST’ANNO E NATO DALL’UNIONE DI DOLOMITI BLUES&SOUL FESTIVAL, ORGANI STORICI IN CADORE E DOLOMITI PIÙ NOTE
L’evento musicale diffuso più grande d’Italia, che nel corso dell’estate ha coinvolto oltre 50 location del Cadore unendo i cartelloni delle tre storiche rassegne, rappresenta una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista: ha consentito di elevare la qualità dei programmi e grazie alla promozione condivisa ha amplificato la conoscenza dei tratti distintivi dei tre festival e degli appuntamenti, con una ricaduta positiva sul territorio.
Ora è necessario garantire continuità al progetto.
È proprio il caso di dirlo, “l’unione fa la forza”. Il Cadore Dolomiti Music Festival, che nel corso dell’estate ha proposto oltre 60 appuntamenti, con 80 ospiti internazionali e più di 50 spettacolari location del Cadore, si è concluso lo scorso 7 settembre e i tre storici festival cadorini che ne fanno parte, Dolomiti Blues&Soul Festival, Organi Storici in Cadore e Dolomiti Più Note, non hanno dubbi: confluire in un cartellone unico, contando su una disponibilità economica maggiore e su una promozione nazionale e locale condivisa, ha fatto la differenza poiché ha permesso di offrire maggiore qualità e ha portato un significativo incremento di pubblico mediamente del 20%.
Il festival ha visto capofila la Magnifica Comunità di Cadore ed è stato finanziato dal progetto strategico “Grandi Eventi” sostenuto dal Fondo Comuni Confinanti – programma dei progetti strategici per la Provincia di Belluno, dalla Regione del Veneto, dalla Fondazione Cariverona.
Numeri ed esperienza alla mano, ora si traccia il bilancio di una prima edizione partita già con importanti obiettivi: offrire un cartellone condiviso che garantisse l’offerta musicale più vasta e variegata d’Italia, spaziando dalla musica di matrice afroamericana al jazz, al rock, alla musica classica, fino alla tradizione musicale di montagna, e comunicare e promuovere il Cadore come “terra musicale”, valorizzando l’antichissima e diffusa tradizione delle Dolomiti cadorine e preservando, al tempo stesso, la specificità di ciascuna proposta, per far percepire la varietà e la ricchezza di generi musicali, di ospiti, di linguaggi. È anche tempo però di pensare al futuro e fare in modo che il progetto possa proseguire, per non vanificare gli sforzi e perdere i benefici.
“Aver fatto sinergia tra le realtà che negli anni hanno garantito la realizzazione di tante iniziative musicali e che hanno avuto anche il merito di valorizzare paesaggi e luoghi storici per promuovere il Cadore, ha permesso quest’anno di andare oltre le più rosee aspettative. – afferma il presidente della Magnifica Comunità di Cadore Renzo Bortolot – Crediamo di aver avviato un processo proficuo per il territorio sia sotto il profilo del coordinamento che della divulgazione reciproca che ha portato beneficio a tutta la montagna bellunese. Nel 2025 diventerà strategico dare continuità a quanto fatto, implementando le proposte musicali e la loro promozione”.
“Il bilancio della 23^ edizione del Dolomiti Blues&Soul Festival – gli fa eco Antonio Palatini, presidente del Dolomiti Blues&Soul Festival – è assolutamente positivo, oltre ogni aspettativa. Il Cadore Dolomiti Music Festival si è rivelata una carta vincente sotto tutti i punti di vista. Dal punto di vista mediatico, con il proprio nome sui media a livello nazionale, dal punto di vista artistico, permettendo alle tre manifestazioni la creazione di programmi di assoluto livello e, non ultimo attivando una straordinaria promozione del nostro territorio. Ogni nostro concerto quest’estate ha potuto contare su circa 200 persone, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero (circa 3 mila in totale). Un pubblico entusiasta per la qualità della proposta musicale, per la bellezza del territorio, della sua cultura e delle sue eccellenze. Un’edizione, quella di quest’anno, che consolida, a detta di molti, il nostro festival come uno dei migliori dell’intero panorama nazionale. Alla luce di tutto questo è necessario, fin da subito, gettare le basi per far sì che il progetto Cadore Dolomiti Music Festival possa godere della continuità necessaria per incrementare ulteriormente tutti i benefici di cui il nostro territorio ha potuto ricevere”.
Anche Organi Storici in Cadore, rassegna che ha tagliato quest’anno il traguardo delle 31 edizioni, riconosce i benefici dell’unione: nel corso dell’estate il pubblico ha raggiungo le 2.400 persone durante i circa 30 appuntamenti, con punte di 200 persone al concerto inaugurale di Auronzo e a quello di Cortina d’Ampezzo e 250 a quello conclusivo a Pieve di Cadore.
“L’edizione 2024 – aggiunge Giuseppe Patuelli, presidente dell’Associazione Organi Storici in Cadore Dolomiti – è stata caratterizzata da una elevata affluenza di pubblico e, cosa assai piacevole, dalla presenza di un pubblico nuovo, composto da giovani e famiglie che si sono avvicinati ai nostri eventi spesso per la prima volta. É stato un successo anche in termini di artisti, perché abbiamo potuto ospitare grandi nomi che hanno sicuramente attratto molto pubblico (proveniente anche da altre province della regione e giunto apposta per il concerto), ma anche giovani promesse, ensemble e cori che hanno impreziosito gli eventi. Il Cadore Dolomiti Music Festival ha dimostrato di essere una manifestazione attrattiva ed apprezzata, con artisti e proposte di alto livello che ha conquistato il favore del pubblico. Sicuramente sarà importante, e lo auspichiamo, consolidare la proposta e riproporre anche nel 2025 una manifestazione che ha permesso a molti di conoscere il territorio cadorino”.
Dolomiti Più Note, infine, ha proposto 12 concerti registrando in media 50 persone per data, con picchi, come nel caso di “Tra chiese e campi. canti sacri e popolari della gente armena”, di oltre 100 presenze.