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C’è una scintilla speciale negli occhi di chi ha vissuto la storia e l’ha fatta, e quella scintilla brilla intensamente in Dario Pivirotto.
Originario di Vinigo di Cadore, un angolo di paradiso incastonato tra le maestose Dolomiti, il signor Dario è molto più di un uomo di quasi 90 anni: è un’anima vibrante, un gelatiere che ha portato il gusto italiano in Germania e uno sciatore la cui passione per la neve è pari solo al suo amore per lo sport.
Immaginate il 1956: un giovane Dario, atleta della squadra di atletica leggera di Mestre, ha l’onore indescrivibile di portare la torcia olimpica. Un momento che segna l’anima, un’emozione che si imprime per sempre nel cuore.
Ma la storia di Dario non si ferma qui. Cinquant’anni dopo, nel 2006, le strade di Cortina d’Ampezzo, in Corso Italia, lo vedono di nuovo protagonista, con la torcia in mano, in un passaggio di testimone carico di significato con il leggendario Lino Lacedelli. Due volte tedoforo, due volte custode di un fuoco che simboleggia l’unità, la speranza e la tenacia.
Oggi, mentre si avvicinano le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, il cuore di Dario batte ancora al ritmo di quel fuoco sacro. Il suo sogno, all’età di quasi 90 anni, è semplice eppure così potente: poter partecipare, anche solo per un breve tratto, come tedoforo. Non è solo un desiderio personale, è la voce di una generazione, il richiamo di una vita dedicata ai valori dello sport e alla bellezza del Cadore.
La storia di Dario è un inno alla perseveranza, un esempio di come la passione non conosca età. Condividiamo questa aspirazione, facciamo in modo che la sua voce arrivi lontano e che il suo desiderio possa ispirare altri a credere nei propri sogni, grandi o piccoli che siano.
Come? Beh molto semplice.
Dario Pivirotto sarà uno dei tedofori di Milano Cortina 2026, chiudendo un cerchio lungo 70 anni!









