A Cancia già investite dalla Provincia risorse per circa 2 milioni di euro
Si è svolta oggi la seduta del Consiglio Provinciale di Belluno, durante la quale il Presidente Roberto Padrin ha ripercorso le principali tappe delle vicende legate alla frana di Cancia, a Borca. In particolare, il Presidente ha ricordato come, a seguito della drammatica colata del 2009 che costò la vita a due persone, le competenze relative al dissesto siano state trasferite alla Provincia di Belluno da un’apposita deliberazione della Giunta Regionale del Veneto nel 2011.
“Da allora, ha ricordato il presidente Padrin, a valere sulla dotazione finanziaria regionale di complessivi 10 milioni di euro, sono stati realizzati importanti interventi strutturali, tra i quali la nuova briglia a Sabo Dam, le opere di consolidamento a monte, il potenziamento delle vasche di contenimento e la canalizzazione delle acque meteoriche, a cui è in programma seguano altri stralci che prevedono, in primis – la realizzazione di altre briglie. Dal 2009, però, si è dovuto fare i conti, contemporaneamente, anche con una situazione di emergenza continua, tanto che si contano ad oggi ben 19 interventi in somma urgenza. Le risorse allora stanziate sono terminate, il tavolo tecnico non è più stato convocato ed è importante guardare ora in maniera concreta ed oggettiva al futuro di breve e a quello di medio/lungo termine”, ha sottolineato Padrin.
Tornando, per così dire, alla “cronaca” di queste settimane e agli effetti devastanti della colata detritica dello scorso 15 e 16 giugno, la Provincia ha inoltrato ieri alla Regione del Veneto e alla Protezione Civile, dopo la proclamazione dello stato di crisi, una richiesta di finanziamento straordinario pari a 12 milioni di euro, a valere sulla ricognizione dei danni effettuata in questi giorni.
Nel frattempo, l’amministrazione provinciale ha stanziato complessivamente oltre 2 milioni di euro per gli interventi urgenti di svuotamento delle vasche di contenimento e di pulizia della rete viaria di Cancia; altri 720 mila euro sono stati destinati alle operazioni di bonifica conseguenti allo sversamento di idrocarburi nel Boite, mentre ulteriori 220 mila euro sono andati a finanziare i sistemi di monitoraggio sulla frana del Marcora lungo la 51 di Alemagna. Di queste somme, un milione e duecentomila euro provengono da variazioni di bilancio, mentre la parte restante, circa un milione di euro, è stata reperita attraverso risorse già presenti nel bilancio provinciale.
A margine della discussione, il Presidente Padrin ha espresso disappunto per “alcuni interventi apparsi in questi giorni sulla stampa e sui social media che, anziché andare nella direzione di un sostegno corale alle azioni intraprese a tutela dei cittadini e del territorio, sembrano essere dettati da questioni di natura strumentalmente politica”.
“Non posso nascondere la delusione che deriva dal leggere che, secondo qualcuno, i soldi destinati alle Olimpiadi (e in particolare alla costruzione della pista da bob) dovevano essere indirizzati alla salvaguardia dell’Alemagna, ben sapendo che stiamo parlando di questioni, canali di finanziamento e programmazioni totalmente diverse e non antitetiche; così come mi spiace leggere che qualcuno vagheggi la creazione di navette di trasporto da parte di Dolomitibus (se fosse stata interamente in mano pubblica!?) su una strada silvo-pastorale, che non ha criteri di percorribilità in sicurezza tali da consentirne il relativo nulla osta. Cerchiamo di lavorare invece tutti nella stessa direzione; la Provincia sta cercando di mettere in atto il suo massimo sforzo, in particolare con la sua scarna struttura operativa e il consigliere delegato Bortoluzzi, senza tirarsi indietro, nemmeno di fronte a questioni che non sono di propria diretta competenza, come quelle legate alla statale di Alemagna. Chi ha soluzioni praticabili le porti al tavolo.”, ha detto ancora Padrin.
Il Consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi, ha aggiunto: «I fronti aperti sul territorio provinciale restano numerosi, non soltanto a Cancia e lungo la Statale 51 di Alemagna. Siamo consapevoli che oltre alle risorse economiche servono risorse umane: oggi il nostro settore difesa del suolo può contare soltanto su due persone. È evidente che occorre un potenziamento immediato della dotazione organica per garantire un presidio adeguato in tutte le situazioni di emergenza e prevenzione».
In segno di vicinanza concreta, ma anche simbolica, alle comunità del Cadore, la prossima seduta del Consiglio provinciale, in programma il 29 luglio, si terrà presso il municipio di San Vito.