NUMEROSI INTERVENTI IN MONTAGNA DOMENICA
Alle 15.20 circa la Centrale del Suem 118 è stata contattata da un escursionista tedesco, il cui compagno era volato per alcuni metri, mentre scendevano in corda doppia dalla via normale alla Cima Grande di Lavaredo a circa 2.850 metri di quota.
Il 33enne era infatti uscito dalla verticale della calata, rispetto alla sosta successiva dove si trovavano gli amici, e aveva sbattuto sulla roccia al termine di un pendolo, riportando un trauma alla parte alta della colonna e rimanendo sospeso sulle corde.
Arrivati sul posto, nel camino finale, sulla prima doppia della cengia circolare, medico e tecnico di elisoccorso di Falco sono stati calati con il verricello nelle vicinanze e si sono avvicinati percorrendo un tratto di roccette. Hanno bloccato le corde e attrezzato una sosta, affiancati poi anche dall’infermiere sceso per coadiuvarli nell’imbarellamento in parete.
Una volta pronti, con un verricello di 20 metri, in diverse rotazioni, sono stati issati a bordo soccorritori e barella. L’infortunato è stato trasportato all’ospedale di Belluno. I suoi 5 compagni sono ridiscesi autonomamente a valle.
Il Soccorso alpino della Val Comelico è, invece, intervenuto sulla strada che scende dal Rifugio De Doo, dove un’auto era uscita fuori dalla carreggiata. Il conducente, per fortuna illeso, era nel frattempo uscito autonomamente dalla macchina, i soccorritori hanno quindi collaborato con i Vigili del fuoco nel recupero del mezzo.
L’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è invece stato inviato sotto il Bec de Roces, dove un escursionista si era infortunato ad una caviglia.
Sono, infine, rientrate verso l’una e mezza le squadre del Soccorso alpino di Cortina, intervenute sabato sera sulla Ferrata Dibona al Cristallo. Verso le 20 la Centrale del Suem ha infatti ricevuto la chiamata di un escursionista che, uscito per sbaglio dell’itinerario corretto, era sceso in un canale, superando ripidi tratti quasi in piedi, ed era arrivato in un punto in cui non era più in grado di avanzare, né tanto meno tornare indietro.
Ricevute le coordinate della posizione del 29enne di Cortina d’Ampezzo (BL), i soccorritori hanno risalito la Ferrata, portandosi sulla verticale, a circa 2.500 metri di altitudine tra Forcella alta e Forcella bassa.
Dopo una prima calata di 50 metri, i tecnici hanno predisposto altre due brevi doppie, così da avere pronti i punti attrezzati per la risalita. Raggiunto il ragazzo, un centinaio di metri più basso rispetto all’itinerario della Ferrata, i soccorritori lo hanno assicurato e riportato in sicurezza sulla Dibona, per poi scendere con lui a valle.