

“E’ volontà unanime e condivisa che le scuole, i singoli istituti, siano messe nelle condizioni di scegliere in completa autonomia come gestire il periodo olimpico. Quello che ci premeva era evitare che la scelta dipenda dal trasporto pubblico. Per questo stiamo lavorando con Regione e Dolomitibus, e sistemate le ultime criticità, potremo dare una risposta ufficiale e definitiva”. Così il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin a margine del vertice tenutosi questo pomeriggio a Venezia, nella sede di Palazzo Balbi, a cui hanno partecipato anche l’assessore regionale all’istruzione Valeria Mantovan e la vice presidente del Veneto delegata ai trasporti Elisa De Berti, Fondazione MiCo, Fondazione Cortina, Anci Veneto e gli uffici scolastici regionale (con il dirigente Marco Bussetti) e provinciale di Belluno, e i consiglieri provinciali bellunesi delegati ai trasporti (Massimo Bortoluzzi) e Vanessa De Francesch (delegata all’istruzione).
“La Provincia ha lavorato in questi mesi per mettere a posto tutti i tasselli di un mosaico complesso, nel quale l’unica competenza provinciale riguarda il servizio di trasporto pubblico. Dovevamo attendere da Dolomitibus i dati che sono arrivati la settimana scorsa, con la conferma dei partner olimpici per le navette che saranno un’aggiunta al normale servizio tpl, non un’alternativa. Inoltre, con lettera ufficiale alla Provincia inviata l’8 maggio scorso, l’azienda di trasporto ha confermato che saranno garantiti i servizi normali durante lo svolgimento delle gare olimpiche, proprio come ha sempre chiesto l’amministrazione provinciale. Quindi, al di là dell’ufficialità che sarà data dalla Regione, diciamo fin da subito che i trasporti saranno garantiti e la scelta delle singole scuole se tenere aperto o meno non dipenderà dalla presenza di autobus e corriere” dice il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, delegato ai trasporti.
“Abbiamo raccolto le indicazioni giunte dal territorio e ascoltato tutti i soggetti interessati, dai presidi alle famiglie. L’indicazione che abbiamo dato come Provincia è sempre stata quella di garantire che le scuole potessero tenere aperto, o comunque di gestire la didattica senza dover intendere le Olimpiadi come un problema, ma anzi come un’occasione per il territorio” aggiunge la consigliera De Francesch.
“Adesso ci riaggiorneremo con gli ultimi tasselli, entro metà giugno” dice il presidente Padrin. “Il tema è quanto mai complesso, tanto che il dirigente veneto Bussetti ha apprezzato la sensibilità con cui il territorio l’ha affrontato, senza imporre decisioni alle scuole. Io sono stato in contatto con i colleghi di Sondrio e la Lombardia ha preso decisioni differenti, sulla gestione delle scuole e della didattica. Ciò significa che non è scontato come si sceglie di affrontare l’evento olimpico. Da parte mia credo che, sgomberato il campo dalle polemiche, spesso pretestuose, abbiamo il dovere di fare in modo che dalle Olimpiadi e dalle Paralimpiadi il territorio possa davvero cogliere il massimo”.