E’ mancata Vera Splepoj: Il grande lutto di Una Montagna di Libri e della Regione Veneto

E’ mancata Vera Splepoj: Il grande lutto di Una Montagna di Libri e della Regione Veneto

Il comitato organizzatore di Una Montagna di Libri, la festa internazionale della letteratura di Cortina d’Ampezzo, insieme agli amici del Festival e a tutti i collaboratori che ne aiutano la realizzazione, è sconvolto e profondamente addolorato per la improvvisa, lancinante scomparsa di Vera Slepoj, Presidente Onorario di Una Montagna di Libri, festival che aveva contribuito a fondare nel 2009, Presidente Onorario del Premio Cortina d’Ampezzo, amica di Cortina.

Vera Slepoj, nota psicologa, è stata trovata morta in casa, stroncata da un probabile infarto, aveva 70 anni

Sono affranto personalmente, lo siamo tutti insieme. Sembra impossibile trovare in questo momento le parole per descrivere il grande dolore che significa per me e per noi la perdita di Vera. Non sembra reale”, dice Francesco Chiamulera, Responsabile di Una Montagna di Libri. “Muovendosi tra libri, idee, parole, la professione di psicoterapeuta, e un indimenticabile tratto umano, Vera aveva determinato col suo carattere motivante e realmente entusiasta la spinta iniziale, decisiva, perché Una Montagna di Libri nascesse. Era stata Vera nel 2009 a spronarmi a cominciare questa che è diventata l’avventura più importante di una vita. Di questo le sarò per sempre grato. Era stata lei a pensare al suo nome, Una Montagna di Libri. Siamo stati vicini e lontani, senza mai distaccarci del tutto. Ci eravamo sentiti via messaggio ieri. Il suo ultimo libro, L’inconscio di Cortina, dei brevi testi a corredo di immagini di Lorenzo Capellini, era un atto d’amore per la valle d’Ampezzo, edito da Minerva. Ma Vera era così tante cose che ho avuto la possibilità di conoscere: il carattere volitivo e generoso, l’estro disordinato e poliedrico, la curiosità vorace, incontenibile, il calore e la passione nei rapporti personali, una voglia inesausta, stupefacente, di creare e iniziare nuove cose e progetti, di reinventarsi, con una vibrante gioventù d’animo, tutta sua. E poi ci sono mille cose che attengono a un rapporto personale, a due, che testimoniano della infinità complessità delle relazioni umane, che mi resteranno per sempre nel cuore e conserverò per il resto della vita”.

Si uniscono al cordoglio per la morte di Vera Slepoj: Gianluca Lorenzi, Sindaco di Cortina d’Ampezzo, Roberta Alverà, Vicesindaco di Cortina d’Ampezzo, Gian Arturo Ferrari, Presidente della Giuria del Premio Cortina d’Ampezzo, Marina Valensise, Presidente della Giuria del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo, la Famiglia Sovilla di Cortina.

Vera Slepoj o della generosità: questo era il tratto fondamentale del suo carattere. Voleva che tutti partecipassero a quei doni, a quei beni che lei e i suoi amici erano in grado di dispensare. Doni e beni culturali, si intende, perché quelli di altra natura a lei interessavano poco. Da qui un profluvio di iniziative, un incessante darsi da fare, tutto un operoso alveare di idee, progetti, comitati, giurie, viaggi e riunioni. Vera si è dedicata anima e corpo, e senza alcun corrispettivo personale, alla promozione della cultura specie letteraria nel nostro paese. E anche se il suo raggio d’azione si estendeva non solo fino all’estremo Sud d’Italia, ma raggiungeva l’India, il Medio e l’Estremo Oriente, il centro ideale, emotivo e affettivo prima ancora che culturale, è sempre stato e sempre è rimasto Cortina. Cortina come perno e come simbolo di una cultura aperta, cordiale e generosa come lei stessa ha saputo essere”, dice Gian Arturo Ferrari.

Ho appreso con dolore la notizia dell’improvvisa scomparsa della professoressa Vera Slepoj”, aggiunge Luca Zaia, presidente della Regione Veneto,originaria di Portogruaro e padovana di adozione, è stata una figura importante negli ultimi decenni di vita sociale del Veneto e di tutto il Paese. È tra i professionisti a cui va attribuito il merito di aver portato la psicologia a una familiarità universale, con un’opera attenta e competente di divulgazione sui media oltre che con la professione e l’attività accademica. Desidero ricordarla anche per l’impegno civico con cui ha partecipato alla vita pubblica, affiancato e intrecciato a quello di psicologa e sociologa. Impegno grazie al quale è riuscita a dare lucide letture e risposte ai nuovi interrogativi che stanno caratterizzando la nostra società. In questo momento doloroso, esprimo la mia vicinanza ai familiari e a chi le ha voluto bene. A lei invio un pensiero”.

Credito foto: Giacomo Pompanin

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